Trieste - Palazzo Carciotti sulla Riva Tre Novembre

Le Rive non sono solo dei luoghi caratteristici della città, ma dei punti nevralgici per il traffico sia veicolare che commerciale. Prima dell'allargamento e l'interramento del mare avvenuto nel 1906, la riva risultava molto stretta e si potevano vedere le imbarcazioni quasi a ridosso alle case. In seguito la denominazione della riva venne mutata in "Riva III Novembre"a ricordo dello sbarco dei bersaglieri avvenuto il 3 novembre 1918 - (Fonte: Margherita Tauceri)

Costruito tra il 1799 e il 1805 per volere del commerciante greco Demetrio Carciotti che si era stabilito a Trieste nel 1775, su progetto dell'architetto Matteo Pertsch (Buchhorn 1769 – Trieste 1834) . La cupola è rivestita in rame ed è ornata in cima con l'aquila napoleonica. Sulla facciata rivolta al mare, con sei colonne ioniche, ha sopra una balaustra con sei statue dello scultore Antonio Bosa (Pove del Grappa 1780 - Venezia 1845), allievo del Canova, che rappresentano da sinistra: Portenus (il guardiano del porto romano), Thyke (protettrice dei negozianti e naviganti), Atena (protettrice della tessitura, ricorda che il proprietario era commerciante in stoffe), la Fama (dispensatrice di notizie buone e cattive), Apollo (dio dell'armonia e dell'ordine), Abundantia (con allusione al lusso del commerciante che, con rischi e lavoro, porta vantaggio anche alla città)- Del Bosa sono pure le statue di Ercole e Minerva posti nell'ingresso principale.
Il permesso di costruzione venne dato dalla Direzione delle Fabbriche nel 1798, con la raccomandazione di attenersi alle norme di sicurezza antincendio allora in vigore. Per la costruzione del palazzo, Carciotti chiamò a Trieste l'architetto Matteo Pertsch, nato a Buchhorn sul lago di Costanza nel 1769 e dal 1790 presente a Milano, all'Accademia di Brera, dove operava, tra gli altri, Piermarini: la formazione del Pertsch avvenne in un ambiente pienamente neoclassico. Il palazzo, che subì molti cambiamenti durante la costruzione, alla quale sovrintendeva Giovanni Righetti, ha dimensioni imponenti: infatti è lungo 100 metri e largo 40. E' in una posizione preminente, all'inizio del Canal Grande e ben visibile dal mare. Segue una tipologia architettonica che sarà molto ripetuta da scolari, quali appunto il Righetti ed Antonio Buttazzoni, e da imitatori. Il palazzo comprendeva l'abitazione del proprietario al piano nobile verso il mare, sedici abitazioni nei piani superiori ed al piano terra stalle, rimesse e diciotto magazzini.
Sulla facciata principale le statue rappresentano, da sinistra: Portenus (il guardiano del porto romano), Thyke (protettrice dei negozianti e naviganti), Atena (protettrice della tessitura, ricorda che il proprietario era commerciante in stoffe), la Fama (dispensatrice di notizie buone e cattive), Apollo (dio dell'armonia e dell'ordine), Abundantia (con allusione al lusso del commerciante che, con rischi e lavoro, porta vantaggio anche alla città).
La facciata posteriore del palazzo è coronata da quattro statue e da due anfore di pietra ai lati. Sulla trabeazione compare la scritta in lettere bronzee:
DEMETRIO CARCIOTTI MDCCC
La cupola poggia su un alto tamburo, con calotta emisferica ricoperta in rame ed è sormontata dall'aquila napoleonica.

In cima allo scalone ci sono tre figure femminili rappresentanti la Pittura, la Scultura e l'Architettura. La facciata posteriore è decorata con sei colonne ioniche chiuse da una balaustra coronata da quattro statue e da due anfore di pietra ai lati, opera dello scultore Bartolomeo Augustini. Sulla trabeazione compare la scritta in lettere bronzee: DEMETRIO CARCIOTTI MDCCC, anno della fine dei lavori di quella facciata. All'interno, la sala rotonda della cupola è ornata da sedici colonne e bassorilievi raffiguranti scene tratte da Omero realizzati da Antonio Bosa e completati dalle pitture di Giuseppe Bernardino Bison (1762-1844), mentre il centro della sala è decorato dalla Gloria sul carro dell'Aurora forse opera di un certo Scala. Originariamente, il palazzo comprendeva al piano nobile l'abitazione del proprietario, sedici appartamenti nei piani superiori e al piano terreno stalle, rimesse e diciotto magazzini.
Palazzo Carciotti fu la prima sede delle Assicurazioni Generali e fino a pochi anni fa è stata la sede della Capitaneria di Porto trasferitasi poi nell'edificio alla fine del Canale Grande, l'ex Idroscalo e sede anche della Guardia Costiera.




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